Differenti individui appartenenti ad almeno 18 specie di mammiferi, hanno un home-range che comprende in maniera totale o parziale l'area di Carvignone. Cervi, caprioli, volpi, tassi, martore, faine, pipistrelli, micro-roditori, scoiattoli ecc frequentano in modo costante o stagionale i boschi compresi sul versante che da Berzo-Demo (sulla sinistra orografica del fiume Oglio) salgono sino al piano di Musna e oltre verso il Pizz Olda (2511 mt ndr). Carvignone si trova indicativamente al centro di questo versante a circa 1000 mt di altitudine ed compreso fra la gola del rio dei Valzelli e la valle del Coppo. In questa zona del Parco Adamello la fauna è però particolarmente elusiva e diffidente. La presenza delle specie selvatiche viene rilevata attraverso un monitoraggio costante effettuato con telecamere e video-trappole di alcuni passaggi e dell'area circostante l'Osservatorio. Gli interventi previsti dal progetto mirano alla realizzazione di misure che possano favorire spontaneamente un "avvicinamento" di alcuni mammiferi e renderli, per quanto possibile, osservabili (anche indirettamente) e fotografabili. Proprio a tal fine, d'intesa con il Parco dell'Adamello e il Comune di Cevo sin dall'inizio del progetto il primo passo è stato quello di ampliare la Zona di Rifugio e Ambientamento già esistente chiedendo la disponibilità del mondo venatorio locale. L'Associazione dei cacciatori di Cevo non solo ha accolto questa richiesta ma ha esteso ulteriormente verso l'alto la ZRA di divieto. Ci vorrà un po' di tempo perché la fauna possa percepire tale mutata situazione. L'atavica e più che giustificata paura degli animali nei confronti dell'uomo suggerisce che la fruizione del sentiero natura ma ancor di più dell'osservatorio sia regolamentata poiché è proprio la nostra presenza il motivo per cui le specie selvatiche si nascondono alla nostra vista. Il nostro odore, il nostro rumore e il nostro abbigliamento non sempre consono all'ambiente circostante, fa sì che i mammiferi si accorgano di noi ancor prima che noi ci si renda conto della loro presenza. I nostri amatissimi cani sono poi un altro grave motivo di allarme e disturbo per caprioli, cervi e volpi che vedono nel miglior amico dell'uomo un "predatore" senza limiti e modalità. Al contrario dei lupi che cercano di passare "inosservati" alle loro prede per poterle sorprendere e rendere la caccia più efficace, i cani domestici, per loro natura, fanno l'esatto contrario e non a caso sono usati da millenni per la caccia. Questo è il motivo per cui è vietato l'accesso con cani di qualsiasi taglia e razza. Le piccole limitazioni che chiediamo ai fruitori di Carvignone sono funzionali solo a rendere più interessante e coinvolgente la sua visita.
Different individuals belonging to at least 18 species of mammals have a home-range that totally or partially includes the Carvignone area. Deer, roe deer, foxes, badgers, martens, martens, bats, micro-rodents, squirrels etc. constantly or seasonally frequent the woods on the slope that goes from Berzo-Demo (on the orographic left of the Oglio river) up to the Musna plain and further towards Pizz Olda (2511 m ed.). Carvignone is located approximately in the center of this side at around 1000 meters above sea level and between the gorge of the Rio dei Valzelli and the Coppo valley. In this
However, the fauna in the Adamello Park area is particularly elusive and suspicious.
The presence of wild species is detected through constant monitoring
carried out with cameras and video traps
of some
passages and the area surrounding the Observatory. The interventions envisaged by the project aim at implementation
of measures that can spontaneously encourage a "rapprochement" of
some mammals and make them, as far as possible, observable (also
indirectly) and photographable. Precisely for this purpose, in agreement with the Adamello Park and the Municipality of Cevo since the beginning of the project the first step was to expand the already existing Refuge and Environment Area by asking for the availability of the local hunting world. The Cevo Hunters' Association not only accepted this request but further extended the ZRA prohibition upwards. It will take some time for the fauna to perceive this changed situation. The atavistic and more than justified fear
of animals towards humans suggests that enjoyment
of the nature trail but even more so of the observatory
regulated since our presence is precisely the reason why species
wild ones hide from our sight. Our smell, our noise and
our clothing does not always suit the surrounding environment, causes that
mammals notice us even before we are aware of the
their presence. Our beloved dogs are another serious reason for
alarm and disturbance for roe deer, deer and foxes who see in the best friend
of man a "predator" without limits and methods. Unlike the
wolves that try to go "unnoticed" by their prey in order to get them
surprise and make hunting more effective, domestic dogs, for them
nature, do the exact opposite and it is no coincidence that they have been used for millennia for
hunting. This is why access with dogs of any kind is prohibited
size and breed. The small limitations we ask of Carvignone users
they are only functional to make your visit more interesting and engaging.
Questo tavolo interattivo definito “tavolo delle impronte” vuole introdurci alla conoscenza delle altre specie di mammiferi che con noi condividono il territorio. Quale è il primo indizio che ci fa percepire la presenza dei mammiferi selvatici? Sono le impronte, il segno di presenza più diretto e inequivocabile. Poiché ogni specie lascia un’orma specifica per dimensione, forma e disegno, con l’ausilio di un QR CODE, possiamo andare a scoprire (attraverso delle schede scaricabili) le complessa biologia delle otto specie rappresentate.
I mammiferi terrestri possono essere suddivisi in tre grandi gruppi in base alle caratteristiche strutturali degli arti ed alle modalità di deambulazione:
1) PLANTIGRADI
2) DIGITIGRADI
3) UNGULIGRADI
PLANTIGRADI
I plantigradi sono gli animali che nel muoversi usano tutta la superfice dell’intero piede (plantare). Un esempio palese siamo noi umani che per camminare appoggiamo sul suolo tutta la superfice del piede: dalle ultime falangi delle dita al tallone. Fra gli animali che appartengono alla fauna delle nostre montagne due plantigradi sono l’orso e per il tasso. I plantigradi sono animali “lenti”, onnivori e quindi non sono specificamente prede o predatori.
DIGITIGRADI
I digitigradi sono gli animali che camminano appoggiando
sul suolo solo la superfice delle dita. Per questi animali questo adattamento è
frutto della necessità evolutiva di doversi muovere velocemente. Sono infatti generalmente
carnivori e quindi predatori. E’ facilmente intuibile che appoggiare l’intera
superfice plantare non era pertanto funzionale a farli correre. Quali sono gli
animali digitigradi? Tutte le specie appartenenti alla famiglia dei canidi e dei
felidi. Fra le specie dei nostri boschi possiamo citare: il lupo e la volpe entrambe
canidi. Una
piccola parentesi va aperta invece per i Mustelidi quali ad esempio la faina, la martora, la donnola e l'ermellino
(ad esclusione del Tasso che come abbiamo visto viene collocato nelle fila dei plantigradi), che usano in modo differenziato la deambulazione, possono, cioè, usare le “zampe”
sia come fanno i plantigradi (soprattutto le zampe posteriori) che come fanno i digitigradi
(soprattutto le zampe anteriori). Insomma, una via di mezzo.
UNGULIGRADI
Gli unguligradi sono invece un gruppo di animali che nel
corso della loro evoluzione, essendo quasi esclusivamente erbivori ruminanti e
quindi potenziali prede, hanno dovuto sviluppare un “piede” costituito
da sole unghie e trasformato in zoccolo. Ciò gli consente di spostarsi con
grande velocità e agilità avendo nella fuga l’unica arma di difesa nei
confronti dei predatori. Alle nostre latitudini fanno parte degli unguligradi (o
ungulati) il cervo, il capriolo, il camoscio, lo stambecco (ruminanti = poligastrici)
e il cinghiale (non ruminante = monogastrico). La zampa di questi animali è uno zoccolo costituito dalle
unghie del terzo e quarto dito estremamente inspessite e indurite che sono l’ultima
parte dell’arto a toccare il suolo. A loro
volta gli unguligradi si dividono in altri due ORDINI: quello degli
artiodattili
a unghie pari (terzo
e quarto dito) e quello dei
perissodattili a unghie dispari (solo terzo dito) che alle nostre latitudini non ha rappresentati nel mondo delle specie selvatiche. (ad esclusione del cavallo e dell’asino che sono però razze domestiche).
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